Il termine “plebs” (pieve) dal sec. V-VI incomincia ad indicare una “comunità di fedeli” (plebe), più tardi, verso la metà del sec. VII, significa anche “il territorio ecclesiastico” e poi lo stesso edificio di culto.
Le pievi si configurano come una struttura di circoscrizioni territoriali rurali ecclesiastiche che avevano nella chiesa plebana, quella più importante, il luogo del battesimo, presso la quale abitavano i sacerdoti per la cura d’anime e dalla quale dipendevano chiese minori. Esse hanno costituito l’anello di congiunzione tra la vita del mondo tardoantico (tramonto dell’età romana) e quella del mondo altomedioevale ed hanno rappresentato un punto di riferimento per la vita non solo religiosa delle popolazioni rurali durante tutto il Medioevo.
Nella diocesi di Jesi c’erano alla fine del sec. XII sette pievi maggiori ed una minore. Le pievi maggiori: Pieve di Monsano, Pieve di S. Marcello, Pieve di Montecarotto, Pieve di Massaccio (Cupramontana), Pieve di Versiano (S.Paolo di Jesi), Pieve di Morro Panicale (Castelbellino), Pieve di S. Maria in Serra di Villa delle Ripe (Santa Maria Nuova); pieve minore era quella di S.Maria di Alvareto in territorio di Massaccio.
Il territorio di Monte Roberto faceva parte della Pieve di Morro Panicale (Castelbellino) chiamata Pieve di S. Biagio e S. Lucia di Morro Panicale (Plebs sancti Blasii et sancte Lucie de Murro Panicalie) che comprendeva all’incirca, oltre al territorio di Monte Roberto, anche quello degli attuali comuni di Castelbellino e di Maiolati, la pieve era quindi per ampiezza la seconda della diocesi.
La chiesa plebale di S. Lucia sorgeva nella contrada, in territorio di Castelbellino, anche oggi chiamata S. Lucia, nel pendio che digrada verso l’Esino, alla convergenza degli attuali territorio comunali di Castelbellino, Monte Roberto e Maiolati Spontini.
L’attuale territotio di Castelbellino contava, oltre alla plebale, cinque chiese, undici quello di Maiolati e quattro quello di Monte Roberto. 23Per una approfondita conoscenza del problema delle pievi nel territorio della Vallesina cfr. Cherubini A., Il sistema plebano nella Vallesina, in Nelle Marche Centrali, cit., vol. I, pp. 389-391; Cherubini A., Le antiche pievi della Diocesi di Jesi, Fano 1982, pp. 55-67; Urieli C., La Chiesa di Jesi, cit., pp. 42-45. I testi suddetti sono stati citati pressoché alla lettera. Di queste ultime, singolarmente ci occuperemo più avanti.