Gli statuti avevano previsto un solo medico per gli abitanti di Jesi e del suo contado, eletto dal Consiglio Generale della città e Contado e riconfermato ogni anno, doveva visitare gli infermi di Jesi e dei 16 castelli. 33 Statuta sive sanctioneg…, liber primus, rub. XXXIII, c. 14r, “De electione medicorum”. Il compito era praticamente impossibile, così i castelli nel corso del Quattrocento e del Cinquecento si dotano di un chirurgo o “cerusico” e di un medico. 34 Urieli C., Jesi e il suo Contado, vol. IV, p. 387.
Per Massaccio la prima notizia di un medico e chirurgo è del 1471, è Maestro Sante di Giovanni di Fabriano; si ricordano poi Maestro Gaspare di Francesco da Serra S. Quirico, cerusico; nel 1509 e 1522 e nel 1511 Piergentile Cerioni di Massaccio, “Barbiero” cioè cerusico. Erano, scrive il Menicucci, “medici e chirurghi venturieri”, cioè non stabili né stipendiati né nominati dal Comune, a questo ci si arrivò con l’elezione del primo medico condotto avvenuta il 7 ottobre 1552 di Maestro Giovanni Capponi di Massaccio a “medico fisico e chirurgo”, con lo stipendio annuo di 80 fiorini. 35 Menicucci F., Varie notizie istoriche di Cupra Montana o sia Massaccio, vol. I, c. 90r, Archivii Parrocchiale S. Leonardo, Cupramontana, Fondo Menicucci; l’autore cita il Catasto del 1471 gli atti del notaio Federico Angelelli e il vol. IV degli Istrumenti e Trasatti, c. 13,7 ottobre 1552
Per Monte Roberto la documentazione rimastaci ci indica nel 1592 la prima presenza di un cerusico, Messer Fabio, ricordato anche nel 1594. 36 ASCMR, Entrate e uscite (1585-1597), c. 76r (1592), c. 85r (1594). Questi “capitoli” concordati per la condotta del “cirugico” Messere Bartolomeo Giustini 6 dicembre 1601: “Che il detto Cirugico sia obbligato medicare nel suo esercitio per un anno incominciando alli 9 di dicembre 1601 come nella sua condotta il Populo di Monte Roberto in ogni evento et ogni cosa necessaria ad esso esercitio. Item, che il detto Cirugico sia obbligato di giorno e di notte à tutte l’ore che sarà chiamato da qualsivoglia persona del nostro castello. Item, che non solo sia obligato alli homini et donne che stanno nel castello ma nel borgo et nella valle et nelle loro posessioni. Item, che non solo sia obligato al detto Populo ma ancora alli lavoratori delli homini di questo nostro castello benché fussero lavoratori stranieri; per il qual Cirugico meriti il cavallo non havendolo però detto Cirugico”. Lo stipendio del Giustini era previsto in 35 scudi all’anno, 25 da prendersi sul bilancio comunale (“tabella”), gli altri 10 “si paghi per famiglia o per testa” 37 ASCMR, Trasatti (1566-1614), c. 313v.
Come previsto dagli statuti la “riferma” era annuale o anche per un triennio. Il “cirugico” era una specie di infermiere moderno, specializzato in far salassi, cavar sangue cioè, applicare sanguisughe e coppette, “flebotomo” come era chiamato fino a non molti decenni fa, addetto alla “bassa chirurgia”.
Del 1620 circa è la nomina del dott. Giorgio Angeli, medico e chirurgo, gli succede nel 1642 il dott. Giovanni Antonio Dani dal Massaccio (1696-1671) 38 Menicucci F., Dizionario istorico de’ Cuprensi Montani, Torno IX delle Antichità Picene del Colucci, Fermo 1790, pp. CIX-CX. che regge la condotta anche di Castelbellino; l’anno successivo ritorna il dott. Angeli che chiede, due anni dopo, un aumento di stipendio, il Consiglio non lo concede ma delibera di non fargli pagare le tasse, in considerazione della “pochissima provisione rispetto alla tanta fatica ch’esso Sig. Giorgio patisce in visitare e curare l’infermi”. 39 ASCMR, Consigli (1639-1651 ), cc. 102v e 103r, 6 agosto 1645.
Con il dott. Angeli sembra essere iniziata la condotta medica in comune tra Monte Roberto e Castelbellino, non tutti però erano contenti: uno dei membri del Consiglio di Monte Roberto, Flaminio Anibaldi, espresse parere contrario verso il dott. Rutilio Salvati nel 1643 pur avendone la comunità grande bisogno, se non lasciava Castelbellino e veniva ad abitare a Monte Roberto. 40 Ivi, c. 169r, 24 gennaio 1649. La soluzione si troverà in seguito, obbligando il medico a risiedere sei mesi a Castelbellino e sei mesi a Monte Roberto.
Il dott. Giovanni Antonio Ferranti di Massaccio (1652-1708) 41 Menicucci F., op. cit., p. CXXVIII . nominato nel 1681 con l’obbligo di abitare sempre a Monte Roberto deve affrontare quattro anni dopo la protesta della gente, “i cittadini, si legge in una lettera al Governatore, si sentono malamente serviti e molto strapazzati”. 42 ASCMR, Consigli (1676-1698), c. 115v.
Avere il medico e il chirurgo era un diritto garantito per tutti, comunque il Consiglio della Comunità di Monte Roberto l’8 agosto 1694 stabilisce che chi non pagava le “collette delle bestie”(e si riferiva in particolare ai coloni di S. Apollinare, a quelli cioè dei beni dell’Abbazia) non avrebbe goduto delle prestazioni sanitarie né del medico né del chirurgo. 43 Ivi, c. 219v.
Ad un anno dalla sua elezione il dott. Antonio Silvio Marchesini chiede, il 9 agosto 1711, di essere riconfermato: in Consiglio la richiesta passa con un solo voto di maggioranza, 11 si e 10 no, è approvato infatti il parere del consigliere Amanzio Mancia “con la conditione però che essendo rifermato sia tenuto a prender moglie nel termine di due mesi, non essendo conveniente che habbia ad esercitare tal carica per esser giovine, negando ciò alle povere zitelle la confessione delle loro varie imperfettioni, che giornalmente a[lle] mede[si]me succedono, e non prendendo moglie nel termine come sopra, s’intenda subito escluso, et in tal caso dopo il detto tempo stabilitoli eserciti tal carica, che non debba la nostra comunità stipendiarlo, ma li Quattro pro tempore debbono venire alla nuova elettione, altrimenti siano tenuti a pagarlo del proprio, et in caso di contraventione intendo fare ricorso in Sacra Congregatione e bisognando anche ad santissimum [cioè al Papa], tanto contro il detto medico quanto contro li trasgressori; come anco che non possa pernottare fuori, etiam con licenza de Quattro sotto pena di uno scudo per ciascuna volta”.
A tal proposito Carlo Girolamo Colini aggiungeva: “Son di parere che al medico Marchesini gli sia data la riferma stante il suo buon servizio e se le giovani non si vogliono far medicare facciano chiamare ai medici vecchi”. 44 ASCMR, Consigli (1711-1735), cc. 3v e 4r. La delibera, come al solito, sottoposta all’approvazione del Governatore veniva da questi, mons. Melchiorre Maggio, dichiarata nulla in data 17 agosto ordinando una nuova riunione del Consiglio sullo stesso argomento e “annunciando che in avvenire li consiglieri si astenghino di far simili proposte ridicole perché saranno severamente puniti a nostro arbitrio”. 45 Ivi, c. 4v. Il dott. Marchesini comunque il 28 agosto 1711 presentava lettera di rinuncia alla condotta. 46 Ivi, c. 8r.
Se il dott. Marchesini aveva trovato difficoltà alla riconferma per esser celibe, il dott. Domenico Zaccagnini di Staffolo, nominato l’8 maggio 1712 trova analoga difficoltà alla riconferma proprio per essersi sposato a Monte Roberto. Il Governatore fa riproporre la nomina in Consiglio che ugualmente la respinge, al medico tuttavia si precisa che “non abbia ad assentarsi più di una notte e che debba visitare tutti indistintamente e cavalcare tutte le bestie e non soltanto cavalli e cavalle”. 47 Ivi, c. 39r, 23 aprile 1713; c. 41v, 14 maggio 1713.
Subito dopo è nominato il dott. Saverio Esuperanzio Giacomini di Cingoli già conosciuto a Monte Roberto per esserci stato dal 1694 al 1704, al momento della nomina è medico condotto a Montesicuro. Al Giacomini sono garantiti lo stipendio di 60 scudi all’anno e l’abitazione, deve visitare la popolazione del castello e “tutta la campagnia, al di quà del Fossato senza cavalcatura, ma passando il Fossato debbano li contadini et altri tutti che stanno fuori di detto fosso e sul suo territorio provedergli la cavalcatura”, 48 Ivi, c. 44r, 25 giugno 1713. “e ciò, si aggiungerà qualche anno dopo, a causa che possi ricondursi a casa con ogni prontezza per l’occasioni [che] possono nascere”. 49 Ivi, c. 129v, 23 ottobre 1713.
Riconfermato nel 1726 il dott. Domenico Silenzi, medico condotto dal 1721, gli viene fatto obbligo “di non visitare il Colono dei PP. Grottaroli” (gli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona dell’Eremo delle Grotte di Massaccio) che non vuol pagare le tasse al Comune nonostante l’imposizione della Congregazione del Buon Governo, e quanti altri si rifiutassero di pagare. 50 Ivi, c. 200v, 17 marzo 1726.
Al dott. Orazio Scorolli si riconferma la stessa proibizione e gli si minaccia la perdita della condotta medica se non pernotterà nel castello, 51 Ivi, c. 202r/v, 23 giugno 1726. il divieto inoltre di visitare “li coloni delli PP. Eremiti Grottaroli” è accompagnato dalla sanzione di far pagare al medico “giulij 3 per ciascuna volta che anderà a visitare qualsivoglia persona delli detti Padri, quali giulij si doveranno ritenere dalla sua provvigione, perché non pagavano le tasse”. 52 Ivi, c. 282v, 10 luglio 1735.
Al Consiglio di Monte Roberto poi non andava troppo bene che il medico reggesse anche la condotta di Castelbellino, la riconferma votata per altri due anni il 29 maggio 1740 è “à conditione ch’egli debba lasciare la condotta di Castelbellino ad effetto che tutti gli abitanti di questo paese restino maggiormente serviti e volendo quella ritenere, subito sia licenziato ed escluso da questa nostra condotta”. 53 ASCMR, Consigli (1735-1755), c.71r.
Da quasi un secolo le condotte di Monte Roberto e di Castelbellino erano unite ‘ad personam’, cioè lo stesso medico le aveva entrambe pur con le difficoltà e i divieti che qualche volta gli venivano imposti. Nel 1743 il Consiglio della Comunità di Monte Roberto decide di unire la condotta medica a quella di Castelbellino, la proposta era venuta dai “communisti” di Castelbellino, la nomina del medico sarà fatta con il consenso dei due Consigli e dovrà abitare sei mesi per parte. 54 Ivi, cc. 118 r/ve 119r, 23 maggio 1743. Verso la fine dell’anno si decide anche di assumere un chirurgo insieme a Castelbellino, la decisione è sottoposta all’approvazione della Congregazione del Buon Governo. 55 Ivi, cc.122v e 123r, 1° dicembre 1743.
Così allo stipendio di 60 scudi annui del dott. Antonio Cenni vengono tolti 10 scudi destinati al chirurgo Dionisio Capitelli “quale possi medicare ferite e cacciare sangue” 56 Ivi, c.136r, 27 dicembre 1744; c. 138r, 21 marzo 1745. Il Capitelli agli inizi del 1746 non viene riconfermato, le funzioni di chirurgo vengono espletate dal medico dott. Giovanni Francesco Dominici, in servizio dal 1745, al quale nella riconferma del 1747 gli viene richiesto “che per l’avvenire sia per servire con humiltà e non alterigia usata et altresì sia con piacevolezza et attenzione visitare e curare l’ammalati” […] e “che esso sia tenuto gratis curare, visitare ancora tutti gli forastieri ammalandosi o venendo ammalati, senza potere egli pretendere dalli enunciati forastieri minima mercede o regalo”[…], si proponeva inoltre che “la nostra comunità non gli dovesse più pagare il nolo di casa, bensì per farli cosa grata […] gli si potesse dare ad abitare la casa unitamente con la cantina di questo publico esistente entro il castello”. 57 Ivi, cc. 169v e 170r 20 agosto 1747.
L’unione della condotta con Castelbellino non aveva avuto seguito e ben presto i due comuni procedettero alla nomina di due medici diversi; nel settembre 1749 dovendosi nominare un medico in sostituzione del dott. Serafino Moscati, in consiglio si fece il nome del dott. Carlo Passalacqua, medico condotto di Castelbellino che da mesi era provvisorio a Monte Roberto, si precisò tuttavia che il medico eletto non avrebbe potuto fare il provvisorio altrove ma avrebbe dovuto pernottare in paese e che, se fosse stato eletto, il Passalacqua avrebbe dovuto rinunciare in tre giorni alla condotta di Castelbellino, cosa che non aveva intenzione di fare. Nella stessa seduta così si respinse poi la proposta di una nuova unione della condotta medica con Castelbellino e si elesse il dott. Benedetto Antonio Salvati, medico e chirurgo, originario di Rosara nei pressi di Ascoli. 58 Ivi, c. 196r, 7 settembre 1749.
Quando però il dott. Passalacqua rinunciò alla condotta di Castelbellino, si decise nel 1752 di riunire le due condotte nella persona del dott. Salvati alle condizioni già attuate in passato e cioè con l’obbligo di residenza di sei mesi per parte e con il consenso dei due Consigli per la nuova nomina nel caso che la condotta rimanesse vacante. 59 Ivi, c. 220r, 12 novembre 1752.
Dopo essersi accordati per la condotta comune del medico, Monte Roberto e Castelbellino decisero di nuovo nel 1781 di assumere un “professore chirurgo”, con lo stipendio annuo complessivo di 50 scudi, 25 per ogni paese 60 ASCMR, Consigli (1780-1793), c. 5r, 2 gennaio 1781. la nomina viene fatta dai due Consigli riuniti in seduta comune a Castelbellino il 29 aprile 1781: fu eletto il Sig. Pasquale Natalini con questi “capitoli”:
1. “Che sia obligato visitare, e curare tutti li malati di mali, e infermità, secondo porta la sua Professione Chirurgica, di ambedue li paesi suddetti, e loro respettive pertinenze.
2. Che nella Campagna delle pertinenze di Monte Ruberto di quà del Fossato, non possa pretendere, per andare a visitare e curare la cavalcatura: bensì quando convenga andarsi di là del detto Torrente Fossato. E così nelle pertinenze di Castelbellino, non possa pretendere la cavalcatura se non quando convenga andare più oltre, passato il Mattonato, conforme si costuma dal medico, cioè fino al Fossato, e Fiume.
3. Nei casi, che il Chirurgo venisse chiamato a far visite forastiere e convenisse pernottare fuori della condotta, debba chiedere licenza al Magistrato pro tempore di quel luogo, ove esso farà dimora.
4. Che detto Chirurgo debba dimorare per sei mesi dell’anno a Monte Roberto, ed altri sei mesi in Castelbellino come fa il Medico, che presentemente è condotto d’ambedue le Comunità cioè quando il Medico partendo si porta a Monte Roberto, allora il Chirurgo debba risiedere in Castelbellino, e quando il Medico torna ad abitare in Castelbellino, il Chirurgo debba portarsi ad abitare in Monte Roberto e così proseguirsi a vicenda”. 61 Ivi, c.13r 29 aprile 1781. La sede per la riunione dei due consigli era scelta a sorte.
Oltre a questi “capitoli” qualche anno dopo ne viene aggiunto un’altro: “Il Chirurgo non debba ingerirsi nelle cose e cure spettanti al professor Medico Condotto benché fusse ancora Dottore in Medicina e Laureato in tal scienza medica; e neppure di cavar sangue senza licenza del Medico Condotto, solo che ne casi estremi, non ci fusse tempo di consultarsi col Medico Condotto”. 62 Ivi, c. 67r, 8 maggio 1785.
Nella elezione del chirurgo sig. Luigi Cappanna si prescrive che “debba esercitare tanto la chirurgia bassa, che alta”, 63 Ivi, c. 84r, 27 agosto 1786. vale a dire non solo far salassi o cavar sangue ma anche interventi più complessi sulle ferite, nell’assistere le partorienti, nella ricomposizione delle fratture ecc.
Dopo più di 40 anni di servizio a Monte Roberto e a Castelbellino, il Dott. Benedetto Salvati nel 1791 viene “giubilato”, si ritira cioè diremmo oggi dal lavoro ed è collocato in pensione; nella riunione in seduta comune dei due Consigli chiamati a concordare il corrispettivo annuo da dare al Salvati per la sua “giubilazione”, il consigliere di Castelbellino Gabriele Meriggiani propone che per il nuovo medico “ognuna delle rispettive nostre comunità abbia il diritto di eleggere il Medico separatamente acciò ognuna delle respettive nostre comunità abbia la speranza di certezza di essere ben serviti, ed assistiti pienamente nelle circostanze e per mantenere quei diritti che sempre per l’addietro […] hanno avuto soggetti distinti”.
La proposta ebbe 30 voti favorevoli e 6 contrari.64 Ivi, cc. 138r/v e 139r, 26 settembre 1791; il dott. Benedetto Salvati muore il 28 dicembre 1800 all’età di 81 anni e viene sepolto in chiesa il 2 gennaio 1801. Con l’assenso della Sacra Consulta che “ha risolto che ognuna di queste Comunità venga separatamente dall’altra all’elezione del nuovo medico”, Monte Roberto elesse il dott. Luigi Gherardi per la propria condotta medica, 65 Ivi, c. 141r/v, 26 febbraio 1792. anche per lui il diritto alla cavalcatura e il dovere di chiedere il permesso al Magistrato pro tempore anche per una sola notte, sono identici a quelli del chirurgo.
Sciolto il contado con l’annessione al Regno d’Italia, nel 1809 sono in servizio nel territorio di Monte Roberto, Castelbellino e San Paolo aggregati in un’unica amministrazione due medici, rispettivamente uno per Monte Roberto e Castelbellino e l’altro a San Paolo.
Il chirurgo invece, trasferitosi a Serra de’ Conti, per ora non viene rimpiazzato, la gente si rivolge a Jesi, Massaccio e Staffolo con generale grave disagio, 66 ASCMR, Consigli (1809-1807), P. 3. sarà sostituito soltanto nel 1815. 67 Ivi, p. 50, 22 aprile 1815. La Delegazione Apostolica di Ancona il 13 dicembre 1819 rinnovò la prescrizione per un unico medico ed un unico chirurgo per Monte Roberto e Castelbellino. 68 ASCCM, Consigli (1824-1838), c. 26v.
Curiose ed interessanti sono le pagine dei verbali dei Consigli di Castelbellino che riportano le testimonianze dirette di alcuni casi della grave impreparazione dimostrata dal chirurgo dott. Giuseppe Mazzoni, curiose ma anche penose per le sofferenze indotte; molti di Monte Roberto e di Castelbellino ricorrevano al chirurgo di Maiolati, o di altri paesi e al Mazzoni il Consiglio Comunale di Castelbellino non lo riconfermò nell’incarico per un soffio, 9 voti a lui favorevoli, 10 contrari. 69 Ivi, cc. 3r-5r, 13 dicembre 1827.
Nell’elezione del medico anche le raccomandazioni avevano una loro importanza; il dott. Enrico Camerini fu eletto il 12 marzo 1830, 30 anni, nativo di Fano, stava prestando servizio a Saltara, si era laureato alla “Sapienza” di Roma ed aveva fatto tirocinio presso l’ospedale “S. Spirito”, la raccomandazione era stata fatta dal card. Francesco Cesarei Leoni vescovo di Jesi. 70 ASCMR, Consigli (1829-1839), p. 69, 12 marzo 1830.
Servì la popolazione dei due comuni per diversi decenni confermato di volta in volta; in una circostanza, nel 1843, la conferma avvenne nonostante “la sua condotta fosse meritevole di rimprovero e niente lodevole”, gli si volle dar modo tuttavia “di riconciliarsi con la sua assiduità avvenire, gli animi di tutta la popolazione” 71 ASCMR, Consigli (1843-1849), 17 dicembre 1843. Non ci volle molto al dott. Camerini per “riconciliarsi” con la gente, la riconferma successiva non creò alcuna difficoltà, anzi in occasione del colera che imperversò in paese nei mesi di agosto-settembre 1855 72 ASCMR, Consigli (1850-1859), pp. 278-282. si prodigò in maniera encomiabile ricevendo per il suo “lavoro in più” 20 scudi dal comune. 73 Ivi, p. 308, 10 gennaio 1856.
I rimedi per le varie malattie si acquistavano, quando non si facevano da soli, su indicazione del medico, dallo speziale; a Monte Roberto nei primi decenni del Settecento fu “lo speziale della Serra” a chiedere di “aprire una spezieria”: il Comune “gli dà a nolo la cantina sotto le logge”. 74 ASCMR, Consigli (1711-1735), c. 267r, 5 gennaio 1734.
Nel 1792 era speziale Agostino Antonelli che nella sua qualità di Consigliere Comunale per l’elezione del medico si credette opportuno farlo astenere dalla votazione, in considerazione della sua professione nonostante che negli anni precedenti avesse partecipato all’elezione sia per il chirurgo che per il medico. 75 ASCMR, Consigli (1780-1793), c. 141r, 26 febbraio 1792.
La delibera per la prima farmacia fu adottata dal Consiglio Comunale di Monte Roberto il 13 gennaio 1880; fu aperta il 1 luglio nello stesso anno da Giovanni Battista Zuccarini. 76 ASCMR, Deliberazioni Consigliari (1877-1884), 13 gennaio 1880. Bonetti Costantino la teneva aperta nel 1882; nel 1884 il farmacista non viene nominato per Monte Roberto nella Lista Generale degli elettori commerciali della Provincia di Ancona per il biennio 1885-’86, edita dalla Camera di Commercio ed Arti di Ancona.