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266 X.2A LA FAMIGLIA SALVATI

A – LA FAMIGLIA SALVATI

Il dott. Benedetto Antonio Salvati è il capostipite nel nostro territorio
dell’omonima famiglia che per oltre un secolo e mezzo fu protagonista sulla scena politica ed economica di Monte Roberto e della media valle dell’Esino. Fu nominato medico condotto di Monte Roberto e Castelbellino il 7 settembre 1749 [19] ASCMR, Consigli (1735-1755), c. 196r. , esercitò fino al novembre 1791; proveniva da Rosara nei pressi di Ascoli Piceno dove era nato il 30 giugno 1720, si sposò con Maria Francesca Leonardi di Massaccio (1732-1811), morì il 28 dicembre 1800. Abitò sempre a Monte Roberto (sei mesi all’anno doveva abitare a Castelbellino per convenzione all’atto di assumere la condotta medica), dove inizialmente ebbe una casa messa a disposizione dal Comune, poi riuscì ad acquistare diverse proprietà fondiarie nei dintorni del paese e notevoli proprietà immobiliari in Monte Roberto, a lui e alla sua famiglia appartenne tutta la parte nord-ovest del castello.
Serafino Salvati (1755-1835), figlio di Benedetto, fu “il vero artefice delle fortune della famiglia”, riuscì ad acquistare altre proprietà fondiarie, la sua famiglia divenne in poco tempo la più facoltosa della zona. Fu segretario del Comune, esattore delle imposte, consigliere ed amministratore del Comune stesso. Agrimensore, geometra, ingegnere dopo averne ottenuto la “patente” nel 1808, si affermò come esperto
nella realizzazione ‘dei catasti’ diventandone ispettore nelle principali Delegazioni delle Marche. Esercitò questa professione sia con il Governo Pontificio che con quello francese del Regno d’Italia e poi con il restaurato governo del Pontefice. Fu anche agente dei beni-appannaggio del Principe Eugenio di Beauharnais e della Casa Ducale di Leuchtenberg, posizione favorevole per vagliare di volta in volta l’acquisto di nuove proprietà. Come ingegnere redasse perizie sui vallati della Vallesina e progetti per nuove strade. [20] ASCMR, Descrizione della Chiusa, Vallati e Molini Urbani di Jesi (1794).
Piccinini Gilberto, La via della Guinza, Venezia 1989, pp. 35/36.
Tra i suoi meriti sono da annoverare la costruzione della villa di famiglia o Casino di villeggiatura a Pianello e l’aver favorito gli studi di musica a Napoli a Gaspare Spontini. [21] Fragapane Eaolo Spontini, Sansoni, Firenze 1954.
Gianandrea Antonio, Gaspare Spontini-Cenni biografici, Tip. Benedini, Lucca 1875.
Altri fratelli di Serafino, come Filippo (1763-1845), ebbero cariche amministrative a Monte Roberto, Filippo in particolare fu sindaco dal 1808 al 1809 e priore più volte tra il 1829 e il 1839.La presenza dei Salvati alla direzione della cosa pubblica è stata per decenni una “consuetudine” di famiglia. Emidio, figlio di Serafino (1785-1850), fu gonfaloniere nel 1816-1817 e priore dal 1834 al 1838; Benedetto (1823-1896) figlio di Emidio fu priore durante i mesi della Repubblica Romana e i successivi del Governo Pontificio (1849);

Benedetto Salvati (1823-1896); busto in gesso di Antonio Scorcelletti, scultore di Jesi, nel tempietto dedicato alla sua memoria il 1 ottobre 1900 nel cimitero di Monte Roberto.

chi tuttavia rimase più a lungo alla guida della civica amministrazione fu suo fratello Agabito (1829-1897), per 36 anni sindaco di Monte Roberto dopo aver combattuto valorosamente nella battaglia di S. Martino (24 giugno 1859) durante la seconda guerra d’indipendenza (1859). Ultimo della famiglia fu Serafino (1879-1924) figlio di Agabito che ricoprì la carica di sindaco dal 1905 al 1914. Con lui si estingue il ramo maschile dei Salvati; il ramo femminile è continuato e continua dopo il matrimonio della sorella di Agabito, Maria Cristina, con il conte Tosi Del Piano di Roma.’