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181 6.6F CHIESA DI S. SERAFINO

Attigua a Villa Salvati, costruita dopo la villa stessa (la concessione dal vescovo fu ottenuta nel 1819), realizzata da Serafino Salvati (1755-1835) agli inizi dell’Ottocento.
La dedicazione al santo cappuccino dallo stesso nome, Serafino da Monteprandone (1540-1604), intendeva ricordare appunto l’artefice primo della fortuna della famiglia Salvati ed un santo cui la famiglia era particolarmente devota e che ricordava la zona di provenienza (Rosara, nei pressi di Ascoli Piceno).
Nella visita pastorale del 21 maggio 1866, viene indicata come chiesa dello Sposalizio della Vergine196 Ivi, pp. 252, 272. dalla pala dell’altare, copia dall’originale di Carlo Maratti (1625-1713), restaurata nel 2010.
Nella chiesa nel 1835 fu sepolto, per volontà testamentaria, Serafino Salvati: il monumento funebre con effigie dei defunto e statua in marmo allegorica dell’architettura, è di Fedele Bianchini (1891-1867).