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82 4.3C CADONO LE LOGGE

Le logge costruite per “ornamento et abbellimento” del castello furono tali per poco tempo: le piogge prolungate verificatesi nel mese di aprile del 1729 ancora una volta sembrano essere all’origine della loro rovina. 32ASCMR, Consigli (1711-1735), c. 226r, 1 maggio 1729.
Una decina d’anni dopo, la perizia del “perito muratore” Giovanni Lacchè di Jesi individua la ragione del cedimento strutturale delle logge in “una paccatura di Terra, o sia Liscia sotterranea, che camina sotto la loggia suddetta, a casa del Sig. Mazzini e si estende anche detta apertura verso la Chiesa parrochiale”. 33ASCMR, Consigli (1735-1755), c. 67r, 30 marzo 1740, cfr. Appendice n. 2, A, pp. 284-285. Proprio le acque senza sufficiente drenaggio e idonea canalizzazione avevano provocato quel movimento franoso nell’attuale piazza S. Silvestro: le logge stavano qui, continuavano lo spazio coperto tra una parte dell’attuale arco d’ingresso alla piazza (casa del Sig. Mazzini) e la chiesa.
Il Consiglio della Comunità dopo le prime avvisaglie di cedimento nel 1729, sentito il parere di esperti, decide il loro restauro ne ottiene anche il permesso dalle autorità superiori, 34Ivi, c. 42r, 21 ottobre 1738. i lavori però non riescono a fare: qualcuno cui le logge non piacevano affatto (“persone indiscrete per loro secondari fini”) fa ricorso a Roma 35Ivi, c. 64v. e blocca i lavori, il Consiglio così il 29 marzo 1740 decide di smantellare il tetto delle logge diventato un pericolo pubblico. 36Ivi c. 65v.
Dieci giorni dopo il Governatore di Jesi Mons. Giovanni Vitellio Vitelleschi manda il perito muratore Lacchè a Monte Roberto per una diligente ricognizione; nella relazione il Lacchè consiglia di “fare il luogo di detta loggia un grosso muraglione a scarpa liscio senza loggie di sopra bensì col suo parapetto avanti la piazza alto da terra piedi 3 romani”, avvertendo, “attesa la terra molle, di dove scaturisce l’acqua” di “farci le palizate a castello in fine del fondamento per poter con tutta sicurezza fondarci detto muraglione, trattandosi di luogo montuoso ed in costa”. 37Ivi, c. 67r.