UNA PORTA ABUSIVA
![Visualizza immagine di origine](https://th.bing.com/th/id/Rb27787b15eb34e862e1eaa1f329221a3?rik=HttwxcZqCUU9xQ&riu=http%3a%2f%2fwww.qdmnotizie.it%2fwordpress%2fwp-content%2fuploads%2f2015%2f05%2fmonteroberto.jpg&ehk=h1vrC8mIWWB%2fXRyOPjIX%2fTmO3cW%2fz3GAOAE1uDzzuMU%3d&risl=&pid=ImgRaw)
Il castello, allora come oggi, aveva un’unica porta di accesso che veniva regolarmente chiusa alla sera ed aperta al mattino da un incaricato della pubblica amministrazione, in tempo di epidemia o di contagio poi, oltre ad una prolungata chiusura, si mettevano delle guardie per una vigilanza più stretta su chi entrava e su chi usciva. Nessun’altra porta poteva essere aperta in maniera abusiva: una porta privata che immettesse nel castello avrebbe potuto far nascere “scandoli e pregiuditij”.
![](https://www.monte-roberto.com/segreti/wp-content/uploads/2021/03/wp-1615985469877599642828-768x1024.jpg)
Orazio Guglielmi tuttavia negli ultimi anni del Seicento l’aveva fatta aprire, senz’alcun permesso, sulle mura nella zona di Fosso Curto (attuale via G.Spontini): il Consiglio della Comunità ne discute il 17 gennaio 1691 e ricorre al Governatore di Jesi che rispondendo il 29 aprile ordina che la porta venga murata “a muro pieno conforme son le muraglie castellane” a spese dello stesso Guglielmi. Passano pochissimi anni e nell’aprile 1695 il Guglielmi apre di nuovo la porta senza permesso ed il Consiglio questa volta ricorre alla Sacra Consulta.