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81 4.3A IL MURAGLIONE DELLA PIAZZA

Uno dei punti di maggiore debolezza e che, a dire il vero, non faceva parte della cinta muraria ma ne era un contrafforte di notevole importanza, era il muro che sosteneva la vecchia chiesa di S. Silvestro e la piazza antistante, a pochi metri dalle mura vere e proprie.
Nel 1609 si risarcisce “il muro sotto la chiesa della nostra comunità”, 25ASCMR, Consigli (1608-1616), c. 49v. passa poco più di un secolo e tre giorni di pioggia, dal 25 al 28 settembre 1717, procurano danni alle mura che sostengono la piazza e la chiesa parrocchiale causando lesioni e rendendo pericolose le cappelle laterali della chiesa stessa.
Per il restauro da farsi il Consiglio della Comunità intende impegnare anche il ricavato della vendita della legna della “selva della Comunità”. 26ASCMR, Consigli (171171735), c. 116v e 117v, 29 settembre 1717. ASCMR, Registro delle lettere…, cit., c. 28v. Nel progetto che si appronta, si propone di fare sotto il muro alcune cantine, una fontana “se si avesse la commodità dell’acqua” e “sopra terra alzarci le loggie per comodo et abbellimento del nostro Castello”. 27ASCMR, Consigli (1711-1735), c. 123v, 1 maggio 1718.
La fontana veniva proposta in considerazione dell’acqua che proveniva dalle falde del terreno su cui poggiava il muro e che costituirà una grossa difficoltà per una nuova ricostruzione che si dovrà fare poco oltre la metà del Settecento.
Il progetto invece delle logge non era nuovo, era stato formulato oltre sessant’anni prima, nel 1647: avrebbero dovuto essere fatte “nella muraglia della Piazza e appoggiarle alla chiesa di S. Silvestro”, facendo ad essa anche da fortezza e sostegno. 28ASCMR, Consigli (1639-1651), cc. 136r e 137r, 11 agosto 1647. I lavori programmati vennero ultimati nel 1725, complessivamente durarono nove mesi in tre anni e furono seguiti a nome del
Consiglio da Amanzio Mancia e Lorenzo Paziani. 29ASCMR, Consigli (1 711 -1735), c. 193v, 8 luglio 1725.
In antecedenza ci si era dovuti preoccupare di una parte della vera e propria scarpa della cinta muraria andata in rovina provvedendo ad un tempestivo restauro. 30Ivi, cc. 55v e 56v, 18 marzo 1714.